La capacità di coinvolgimento di un bravo sommelier

03/11/2017

Invidiamo soprattutto il fatto che ci intriga conoscere quelle informazioni che permettono ai profani di apprezzare una bevanda da sempre compagna dei nostri pasti.
Affascinati da quello strano rituale che agli occhi dei più appare come superfluo, ignoriamo il lavoro fatto da quel professionista per sapere come trattare il vino e come degustarlo per apprezzarne le qualità. Dietro a quei movimenti calibrati, calmi, quasi ieratici, c’è una passione che si è coniugata con approfonditi studi che hanno permesso a quell’elegante professionista di essere consapevole del ruolo che occupa e di quale sia la sua missione.

Chi avrà modo di iscriversi ad un Corso Sommelier Milano, si renderà conto di quale passione occorre essere animati per addentrarsi in tecniche e conoscenze che permettono al sommelier, di assumersi la responsabilità di indicarci un vino piuttosto che un altro e di come sia preziosa la gestione di una carta dei vini da lui stesso elaborata.

Una questione di naso ma non solo

Parlando con uno dei più famosi sommelier al mondo, questi ci conferma che il naso è un indispensabile strumento di comunicazione tra i sensi ed il vino ed è molto dotato chi, oltre ad avere una particolare sensibilità olfattiva, ha anche una memoria che riconosca quanto degustato. Ma – precisa l’esperto-   oltre alla predisposizione ci deve essere abbinato anche molto esercizio che serve per affinare le capacità.

E tanto per esemplificare in maniera oggettiva, ci diche che prima di divenire sommelier, occorre studiare tre anni frequentando almeno 45 lezioni e totalizzando oltre centodieci ore di teoria alle quali sono stati abbinati oltre centosessanta assaggi di vini, giudicando almeno centoventi vini a punteggio, assaggiando una cinquantina di piatti per cercare il giusto abbinamento  che risulti armonico e non stonato e che ha avuto modo di seguire docenti più che qualificati appartenenti all’AIS.

Gli esami non finiscono mai

Tanto per citare il titolo di una commedia del grande Eduardo, per un sommelier gli esami sono pressoché continui. Non solo perché periodicamente vengono immessi sul mercato enologico dei vini nuovi, ma soprattutto per via di una offerta vinicola mondiale più che estesa. 

Un professionista del ramo, oltre che per via del suo lavoro ma soprattutto per la passione che lo anima, continua a cercare i vini magari andando direttamente da piccoli produttori. Ascoltare la storia di un certo vigneto, assaggiare diversi tipi di vino e scoprire una sconosciuta eccellenza è una fascinosa esperienza che gratifica il proprio impegno.

L’ultimo suggerimento che impartisce il famoso sommelier è quello di essere sempre umili, curiosi, rispettosi del vino e del cibo e tenere sempre in considerazione la fatica delle persone che lavorano per regalarci un’alcolica emozione. Solo in questo modo si manterrà integra la passione per il buon bere e si continuerà ad essere scevri da qualsivoglia condizionamento.